AGE UKE
|
Parata alta
|
AGE ZUKI
|
Pugno diritto che sale dal basso verso l'alto.
La direzione e' la stessa dell'OI-ZUKI ma all'ultimo sale a colpire con
SEIKEN
|
AI
|
Si
|
AIUCHI
|
Tecnica a punto completata simultaneamente da
entrambi i combattenti. Non viene assegnato alcun punteggio a nessuno
dei due atleti. L'arbitro si porta i pugni l'uno contro l'altro di fronte
al busto
|
AKA
|
Rosso
|
AKA (SHIRO) NO KACHI
|
"Rosso (bianco) vince!" L'arbitro alza
il braccio obliquamente dalla parte del vincente
|
AKA (SHIRO) IPPON
|
"Rosso (bianco) segna ippon!" L'arbitro
alza il braccio obliquamente dalla parte del vincente (come in NO KACHI)
|
ANMI
|
Posizione con le anche rivolte a 45°
|
ASHI
|
Parte inferiore del corpo
|
ASHI BARAI
|
Tecnica di sbilanciamento e proiezione dell'avversario eseguita con il piede
|
ASHI DACHI
|
Posizione in cui il karateka sta in equilibrio
su di una sola gamba tenendo l'altro piede sul ginocchio della gamba di
appoggio
|
ASHI WAZA
|
Nome usato per tutte le tecnice di gamba e piede
|
ATEMI
|
Colpo su un punto vitale
|
ATEMI WAZA
|
Tecnica di percossa. Normalmente usata insieme a tecniche di proiezione
|
ATENAI YONI
|
" Richiamo senza penalità " Questo richiamo
viene utilizzato per infrazioni minori (solo per la prima). L'arbitro
mostra un pugno coperto dall'altra mano all'altezza del busto nella direzione
del contendente che ha commesso l'infrazione
|
ATOSHI BARAKU
|
" Ancora 30 secondi " Durante la gara
un segnale acustico viene attivato dal cronometrista 30 secondi prima
della fine del tempo
|
ATTATE IRU
|
" Contatto "
|
AWASW UKE
|
Parata a mani unite
|
AWASE ZUKI
|
Pugno a " U ". Anche chiamato MOROTE ZUKI
|
AYUMI DACHI
|
Posizione naturale con il peso al centro
|
GANKAKU DACHI
|
Posizione dell'airone, chiamata anche TSURU ASHI DACHI o SAGI ASHI DACHI
|
GASSHUKUA
|
Allenamento speciale
|
GE
|
Basso
|
GEDAN
|
Zona bassa del
corpo. Durante la pratica del KIHON IPPON KUMITE
(combattimento base dichiarato ad una tecnica per volta),
l'attaccante annuncia prima di eseguire la tecnica a che
altezza sarà portata : JODAN, CHUDAN, o GEDAN (Alta,
Media, o bassa)
|
GEDAN BARAI
|
Parata bassa.
Il pugno del braccio che para viene caricato all'altezza
dell'orecchio opposto, successivamente viene abbassato
ruotando l'avambraccio fino a parare (con la parte
esterna) l'attacco sferrato verso la zona bassa (GEDAN)
del corpo
|
GEDAN UDE UKE
|
Parata bassa con la parte interna dell'avambraccio avanzato
|
GEDAN ZUKI
|
Pugno sferrato verso la parte bassa del corpo dell'avversario
|
GHERI
|
Calcio (come KERI)
|
GI (DO GI) (KEIKO GI) (KARATE GI)
|
Abbigliamento
per la pratica dell'Arte. Nel Karate tradizionale, il GI
deve essere formato da giacca e pantaloni di cotone
bianco. L'unico fregio consentito è l'emblema della
federazione (o del Dojo) sul petto a sinistra e il nome
del praticante, in caratteri giapponesi, sull'angolo
inferiore della giacca. Tale abbigliamento è stato
mutuato dal JUDO dal Maestro G. Funakoshi in occasione
della prima dimostrazione in pubblico effettuata alla
presenza del m° Jigoro Kano presso il Kodokan di Tokio.
Si narra che il Maestro abbia confezionato lui stesso il
GI la notte prima della dimostrazione sia per lui che per
il suo allievo Shinkin Gima. Prima di allora non esisteva
un vero e proprio vestito per l'allenamento, venivano
utilizzati indumenti comodi (di tutti i giorni) o,
spesso, semplici pantaloncini corti complice il clima
caldo-umido dell'isola di Okinawa
|
GODAN
|
Quinto grado o livello
|
GO NO SEN
|
Tattica con cui
si consente all'avversario di attaccare per primo al fine
di sfruttarne l'eventuale apertura ed avere così
l'opportunità di contrattaccare
|
GOHON KUMITE
|
Combattimento
(KUMITE) base a cinque tecniche. Questo esercizio di
allenamento prevede che l'attaccante esegua cinque passi
in avanti con una tecnica di attacco (calcio o pugno) per
ogni passo. Il difensore arretra cinque volte parando
l'attacco. Al termine dell'ultima parata il difensore
esegue una tecnica di contrattacco
|
GYAKU
|
Contrario, opposto. Contrario di JUN
|
GYAKU MAWASHI GERI
|
Calcio circolare sferrato con la gamba posteriore
|
GYAKU ZUKI
|
Pugno sferrato con il braccio opposto alla gamba avanzata
|
HACHIJI DACHI
|
Posizione naturale, i piedi
sono posizionati circa alla larghezza delle spalle
rivolti leggermente verso l'esterno
|
HAISHO
|
Dorso della mano
|
HAISHU UCHI
|
Colpo sferrato con il dorso della mano
|
HAISHU UKE
|
Parata eseguita con il dorso della mano
|
HAISOKU
|
Collo del piede
|
HAITO
|
Lato interno della mano (lato del pollice ed indice)
|
HAITO UCHI
|
Percossa con il lato interno della mano (lato del pollice ed indice)
|
HAJIME
|
" Inizio ". E' il
comando per iniziare il Kata, il Kumite o qualunque altro esercizio
|
HANGETSU
|
" Mezza luna ". Nome di Kata superiore
|
HANGETSU DACHI
|
Posizione a
" Mezzaluna " usata nel kata HANGETSU. Tale
termine deriva dalla posizione dei piedi che seguono una
mezza-luna durante il movimento
|
HANSHI
|
" Maestro " Titolo
onorario conferito alla Cintura Nera più alta di
un'organizzazione a significare la sua comprensione
dell'arte. RENSHI da 4 a 6 dan, KYOSHI 7 dan, HANSHI il
grado più alto conferito
|
HANSOKU
|
" Fallo! " Richiamo
arbitrale a seguito di una infrazione molto seria.
Risulta, nel punteggio dell'avversario, come SANBON. E'
anche chiamato quando il numero di HANSOKU-CHUI e KEIKOKU
previsti raggiunge il punteggio di SANBON per
l'avversario. L'arbitro indica con la punta dell'indice
il volto di chi ha commesso l'infrazione ed annuncia la
vittoria per l'avversario
|
HANSOKU CHUI
|
Avviso di un IPPON di
penalità. Questa è una penalità in cui un IPPON è
assegnato all'avversario. HANSOKU-CHUI è usualmente
utilizzato per infrazioni per cui è già stato chiamato
un KEIKOKU. L'arbitro Indica l'addome di chi ha commesso
l'infrazione parallelamente al terreno
|
HANTEI
|
" Giudizio "
L'arbitro chiama per un giudizio i giudici che indicano
la loro decisione con la bandierina
|
HANTEI KACHI
|
" Vincitore per decisione "
|
HAPPO
|
Con questo termine si
indica nell'uomo la parte interna del corpo sotto il
diaframma dove sono posizionati gli intestini (viscere).
Spesso il termine viene utilizzato per indicare la parte
del corpo dove si concentra la forza vitale e istintiva
del praticante (TANDEN). Può capitare di sentire durante
l'allenamento il maestro dire: " non pensate con la
testa ma con l'HARA ". Per la cultura orientale, meno
razionale e logica di quella occidentale, tramite l'HARA
si " provano " emozioni e sentimenti. Per meglio
comprendere questo principio si può fare un paragone con
la frase, più familiare per la nostra cultura,
" provo un odio viscerale "
|
HARAI TE
|
Tecnica in cui si utilizza
la mano per " accompagnare " fuori portata
l'attacco dell'avversario
|
HARAI WAZA
|
Tecnica per
" accompagnare " fuori portata l'attacco
dell'avversario
|
HASAMI ZUKI
|
Doppio pugno a forbice
|
HEIKO DACHI
|
Posizione naturale. Piedi
alla larghezza delle spalle con i piedi rivolti
leggermente verso l'esterno. Alcuni Kata iniziano da
questa posizione
|
HEYAN
|
Pace e tranquillità
|
HEIKO ZUKI
|
" Pugni paralleli " (doppio pugno simultaneo)
|
HEISOKU DACHI
|
Una posizione di attenzione informale. i piedi sono uniti e rivolti in avanti
|
HIDARI
|
Sinistra. Contrario di MIGI
|
HIGI (EMPI)
|
Gomito
|
HIJI ATE
|
Parata eseguita con il gomito
|
HIKI TE
|
Indica il contemporaneo
ritorno del braccio che si riporta al fianco (ruotando il
pugno) durante una tecnica. Questa movimento, effettuato
con il gomito verso la colonna vertebrale ed il pugno al
fianco leggermente sopra alla cintura (rivolto in avanti
e con il palmo verso l'alto), conferisce bilanciamento e
potenza alla tecnica in avanzamento (per esempio un pugno
o una parata). Tale movimento riveste particolare
importanza in quanto la tecnica di attacco si potrà
definire completa solo se effettuata con un HIKI-TE
altrettanto potente e deciso. Alcune tecniche non
prevedono HIKI-TE per esempio le tecniche effettuate con
entrambe le braccia o le gambe
|
HIGASHI (TO)
|
Est, oriente. Contrario di ZAI o NISHI
|
HIKIWAKE
|
" Pareggio "
L'arbitro incrocia le braccia davanti al torace poi le
apre ai lati del corpo con i palmi rivolti uno verso
l'altro
|
HIKITE'
|
Pugno caricato
|
HIRAKEN
|
Pugno con nocche in avanti
|
HITOSASHI IPPON KEN
|
Nocca del dito indice
|
HITTSUI
|
Ginocchio
|
HITTSUI GERI
|
Colpo di ginocchio
|
HIZAGASHIRA (SHITTSUI)
|
Ginocchio
|
HIZA GERI
|
Calcio sferrato con il ginocchio
|
HIZA UKE
|
Prata con il ginocchio
|
HOMBU DOJO
|
Termine usato per indicare
il Dojo principale di un'organizzazione
|
HORAN NO KAMAE
|
Posizione di guardia
" Uovo nel nido ". Posizione di partenza di
alcuni Kata (per esempio BASSAI-DAI, JION...) in cui la
mano sinistra ricopre il pugno destro
|
KACHI
|
Vincitore (es: AKA KACHI per una gara)
|
KAE ASHI
|
Cambio guardia,
cambio posizione: per esempio passare da ZENKUTSU DACHI
con gamba destra avanti alla stessa posizione con gamba
sinistra avanti senza avanzare ne arretrare
|
KAGI ZUKI
|
Pugno con il braccio piegato a gancio
|
KAISHO (KAISHU)
|
Mano aperta. Percossa eseguita con il palmo della mano aperta
|
KAITEN
|
Rotazione
|
KAKATO (ENSHO)
|
Tallone
|
KAKE TE
|
Parata a gancio
|
KAKIWAKE UKE
|
Parata a due mani eseguita
utilizzando la superficie esterna del polso per
neutralizzare un attacco a due mani come, per esempio, il
tentativo di afferrare qualcuno per la giacca
|
KAKUSHI WAZA
|
Tecnica nascosta, non visibile
|
KAKUTO
|
Polso a testa di gru
|
KAKUTO UCHI
|
Tecnica di percossa di
polso, anche nota come " KO UCHI "
|
KAKATO UKE
|
Parata a polsi uniti. Anche nota come KO UKE
|
KAMAE
|
Posizione di attenzione (di guardia) con o senza mani
|
KAMAE TE(KAMAE)
|
Comando impartito
dall'istruttore agli allievi per portarsi in posizione di guardia
|
KARATE
|
Letteralmente " Mano
Vuota ". Anticamente il termine utilizzato era
" TO-DE " (Mano Cinese). L'ideogramma
" TO " si pronuncia anche " KARA " ma
diversamente dal significato di " TO "
" cinese " o " della Cina " il suono
dell'ideogramma " KARA " significa
" Vuoto ". All'inizio del ventesimo secolo il M°
G. Funakoshi inizia ad utilizzare la pronuncia
" KARA-TE " e non più la precedente
" TO-DE " modificando anche l'ideogramma
corrispondente. Il nuovo ideogramma e il relativo
significato oltre ad essere in accordo con lo spirito
nazionalistico giapponese di quel periodo conferisce al
nuovo significato una più profonda accezione che trova
riscontro nella filosofia del Buddismo Zen. Pertanto, il
significato più diffuso di " Mano " e di
" Vuoto ", indica non solo il fatto che il
praticante non utilizzi armi, ma anche una ricerca
dell'astrazione da sè stessi, la ricerca del vuoto,
obiettivo dello Zazen. Il M° G. Funakoshi spiega con
queste parole il termine utilizzato: " Come uno
specchio limpido che riflette senza distorsioni o una
valle silenziosa che dà l'eco, così un Karateka deve
eliminare tutti i pensieri egoistici e cattivi perché
solamente con una mente o una coscienza libera può
capire quello che sta imparando. Egli è come un bambù
verde vuoto dentro, diritto e con nodi, cioè gentile
altruista e moderato " Lo stesso maestro Zen Taisen
Deshimaru ha più volte sottolineato come l'astrazione
aiuti il praticante di qualsiasi arte isolandolo dalle
proprie emozioni e rendendolo indipendente
dall'atteggiamento di chi, o che cosa, lo circonda
|
KARATE DO
|
Letteralmente " Via del karate "
|
KARATEKA
|
Praticante dell'arte
|
KATA
|
" Forma " Con
questo termine si indica una sequenza prestabilita di
tecniche. Ogni stile viene differenziato sostanzialmente
dai vari KATA codificati, nello Shotokan se ne contano
26. Il KATA rappresenta l'eredità delle conoscenze
acquistite nell'arte da antichi maestri. Tali conoscenze
sono state volutamente celate dagli stessi all'interno
delle sequenze secondo il principio per il quale solo gli
iniziati all'arte potevano accedere e comprendere tali
informazioni. Un KATA può essere eseguito con i seguenti
criteri: OMOTE (sequenza nella normale direzione), URA
(come OMOTE ma con direzione opposta), KO-NO OMOTE
(sequenza normale, ma se il KATA avanza si indietreggia o
il contrario) e KO-NO URA (come KO-NO OMOTE ma con
direzione opposta). Tratto dal libro " Lo Zen e le
arti marziali " del m° T. Deshimaru: " La vera
essenza del KATA non consiste nei gesti in sè, ma nel
modo in cui lo spirito li rende precisi, ineluttabili.
Bisogna saper creare un gesto totale dove, in un istante,
si ritrovi tutto il KI. Vivere il vero spirito del gesto:
il KATA, attraverso l'allenamento, deve fondersi con lo
spirito. Più lo spirito sarà forte, più
sarà forte il KATA "
|
KEAGE
|
Calcio " a
schiaffo ". (Letteralmente Calcio a salire). Il
piede, nel calcio Keage, viene scagliato e ritirato
subito dopo il contatto diversamente dal KEKOMI in cui
l'estensione dell'insieme gamba-anca viene mantenuta
qualche attimo imprimendo anche una forza di spinta
|
KEIKO
|
Allenamento. Oppure Punte delle dita che si uniscono
|
KEIKOKU
|
" Attenzione " con
una penalità WAZA-ARI in SANBON SHOBU. Questa è una
penalità in cui WAZA-ARI è aggiunto al punteggio
dell'avversario
|
KEITO
|
Mano a testa di gallina
|
KEKOMI
|
Calcio " a
spinta ", diversamente del KEAGE, sfrutta una
iperestensione dell'insieme anca-gamba per imprimere una
ulteriore forza di spinta all'urto naturale del colpo
|
KEMPO
|
" Prima Legge. "
Termine generico che comprende i sistemi di combattimento
che utilizzano mani e piedi
|
KEN
|
Pugno
|
KENSEI
|
Tecnica con il KIAI silenzioso
|
KENTSUI (TETTSUI)
|
Pugno a martello
|
KENTSUI UCHI (TETTSUI UCHI)
|
Tecnica di pugno " a
martello ". Il pugno chiuso colpisce dall'alto al
basso con la parte esterna della mano (lato del mignolo)
|
KERI
|
Calcio
|
KI
|
Mente, spirito, volontà,
energia vitale, energia universale (in cinese
" CI "). Questa definizione che risulta purtroppo
generica deriva dal fatto che è un termine che non può
essere tradotto con una singola parola. Il KI rappresenta
sia l'energia interiore del KARATEKA (l'essenza vitale
del suo spirito) che l'energia che permea tutto
l'universo. Il migliore utilizzo KI attraverso l'arte
marziale è l'obiettivo finale del KARATEKA
|
KIAI
|
Con questo termine si
indica il grido che il KARATEKA emette assieme alla
tecnica per conferire la massima energia al singolo
movimento. E' un suono forte e profondo causato dalla
violenta contrazione dei bassi muscoli addominali (sotto
il diaframma " HARA "). Anche per questo termine
il significato è più esteso, infatti oltre a indicare
la massima concentrazione psico-fisica dell'atleta in un
unico istante, rappresenta, secondo un principio Zen,
l'unione dell'energia vitale dell'universo con la singola
volontà dell'individuo (si veda il richiamo al termine
" KI "). Il KIAI, per coloro che hanno raggiunto
alti livelli nello studio dell'arte, può essere espresso
in totale silenzio ed avere la stessa efficacia in quanto
risulta essere comunque l'unione, al massimo livello,
della forza fisica con quella mentale. Il termine KIAI
risulta essere la composizione di due ideogrammi: KI
(vedere richiamo) e AI derivante dalla contrazione del
verbo AWAZU il cui significato è " unire ". Dal
libro " Lo zen e le arti marziali " del maestro
T. Deshimaru: " ...un solo grido, un solo istante, in
cui si condensa tutto lo spazio e tutto il tempo, il
cosmo intero "
|
KIBA DACHI
|
Posizione del fantino.
Posizione sia frontale che laterale di grande stabilità:
piedi paralleli, gambe aperte a cercare di formare un
rettangolo con il pavimento, glutei verso l'interno.
Questa posizione è anche nota come NAIFANCHI o NAIHANCHI DACHI
|
KIHON
|
Fondamentale. Tecniche di
base. Genericamente il KIHON indica la parte di
allenamento o di esame in cui si eseguono tecniche
fondamentali
|
KIKEN
|
" Rinuncia ". L'arbitro indica l'atleta che si ritira
|
KIME
|
Focalizzazione
dell'energia. Tale termine richiama un concetto
fondamentale nell'allenamento, l'energia mentale e fisica
(la forza) deve essere concentrata sull'atto senza alcuna
riserva da parte del praticante. A tale proposito e bene
leggere la definizione " MAKOTO "
|
KIN (CHIKAI)
|
Vicino. Contrario di EN o TOI
|
KITA (BOKU)
|
Nord. Contrario NAN o MINAMI
|
KIZAMI ZUKI
|
Pugno di incontro sferrato con lo stesso braccio della gamba avanzata
|
KO BO ICHI
|
Termine che indica la connessione dell'attacco e della difesa
|
KO UCHI
|
Tecnica di percossa a polsi
uniti. Anche conosciuta come KAKUTO UCHI
|
KO UKE
|
" Parata a gru " o
" Parata ad arco ". Anche nota come KAKUTO UKE
|
KOHAI
|
Principiante
|
KOKEN
|
Unione dei polsi
|
KOKORO
|
" Spirito, Cuore. "
Nella cultura giapponese, lo spirito risiede nel cuore
|
KOKUTSU DACHI
|
Posizione fondamentale. In
tale posizione il baricentro del corpo è spostato sulla
gamba posteriore: talloni sulla stessa linea, piede
anteriore in direzione di avanzamento, piede posteriore a
90 gradi rispetto all'anteriore. Anca aperta, ginocchio
posteriore rivolto il più possibile verso l'esterno
|
KOSA DACHI
|
Posizione a gambe incrociate
|
KOSHIN
|
Parte inferiore del piede
subito prima delle dita, è la parte che colpisce nel
calcio frontale
|
KUATSU
|
Metodo di rianimazione di
una persona che ha perso conoscenza dopo uno
strangolamento o uno shock
|
KUMADE
|
Mano a zampa d'orso
|
KYOSHI
|
" Persona saggia "
usualmente questo titolo è conferito ai rokudan (6 dan)
o shichidan (7 dan), a seconda dello stile. Per la
maggior parte delle federazioni è conferito ai settimi
dan. RENSHI da 4 a 6 dan, KYOSHI 7 dan, HANSHI il grado
piè alto conferito
|
KYU
|
" Livello ". Ogni grado al di sotto dello Shodan (1 dan)
|
KYUSHO WAZA
|
Tecnica di pressione su un punto
|
MA AI
|
Distanza
dall'avversario. Indica la distanza tra i due avversari;
tale distanza deve consentire sia di far sentire la
" pressione psicologica " all'avversario che di
partire rapidamente per portare a buon fine le proprie
tecniche o di impostare una difesa ed un contrattacco
adeguato in caso di attacco
|
MAAI GA TOH
|
" Distanza non corretta "
|
MAE
|
Frontale, anteriore. Contrario di USHIRO
|
MAE ASHI KERI (GERI)
|
Calcio con la gamba anteriore
|
MAE EMPI UCHI
|
Percossa con il gomito anteriore
|
MAE KERI KEAGE
|
Calcio frontale a schiaffo (MAE KEAGE)
|
MAE KERI KEKOMI
|
Calcio frontale a spinta (MAE KEKOMI)
|
MAE UKEMI
|
Caduta controllata rotolando in avanti
|
MAKOTO
|
" Sincerità ". Con
tale termine si indica un sentimento di assoluta
sincerità che presuppone una mente pura e libera (dai
pensieri quotidiani - vedere MOKUSO e MUSHIN). Il
praticante durante il suo allenamento deve elevare la
propria concentrazione mentale al di sopra del quotidiano
confrontandosi con il proprio avversario o, in ultima
analisi, con se stesso, senza pregiudizi o preclusioni;
utilizzando un termine caro ai maestri Zen
" MUSHOTOKU " che significa " senza scopo nè
spirito di profitto ". Solo con questo atteggiamento
il praticante potrà raggiungere livelli di comprensione
della " via " sempre più elevati
|
MANABU
|
" Apprendimento per
imitazione ". Studiare movimenti e tecniche seguendo
e imitando l'istruttore
|
MANJI UKE
|
Doppia parata dove un
braccio esegue GEDAN BARAI da una parte, mentre l'altro
braccio esegue JODAN UCHI UKE
|
MATTE
|
Aspettare, attesa
|
MAWASHI KERI (GERI)
|
Calcio circolare
|
MAWASHI ZUKI
|
Pugno circolare, tirato con rotazione del corpo e del braccio
|
MAWASHI EMPI UCHI (ATE)
|
Percossa di gomito. Anche chiamato MAWASHI HIJI ATE
|
MAWAT TE
|
Comando impartito dall'istruttore agli alievi per girare nel senso opposto
|
MEN
|
Frontale, che è davanti
|
MIENAI
|
" Non ho potuto
vedere ". Utilizzato dal giudice per indicare che la
tecnica non era visibile dal suo angolo
|
MIGI
|
Destra. Contrario HIDARI
MINAMI (NAN) Sud. Contrario BOKU o KITA
|
MIKAZAUKI KERI
|
Calcio circolare a salire.
Il MIKAZUKI GERI è considerato l'antesignano del MAWASHI
KERI. Il MIKAZUKI KERI è un calcio che viene portato con
l'interno del piede
|
MOKUSO
|
" Meditazione ".
L'allenamento, spesso, inizia e finisce con un breve
periodo di meditazione. Lo scopo della meditazione è di
liberare la mente e per questo la respirazione è
fondamentale. La posizione è di SEIZA, (la pratica Zazen
prevede naturalmente la posizione a fiore di loto ma è
importante comunque il contatto tra le ginocchia e la
terra per permettere all'energia di fluire nel corpo); le
mani sulle cosce oppure unite con le dita a formare
un'ellisse; lo sguardo deve essere " appoggiato "
ad una distanza di circa quattro metri di fronte, senza
mettere a fuoco nulla e ad occhi socchiusi. La lingua
deve poggiare senza sforzo dietro gli incisivi superiori
toccando appena il palato; l'inspirazione viene eseguita
velocemente " immagazzinando energia ", per un
attimo poi si porta la respirazione al ventre comprimendo
con il diaframma, per iniziare poi la distribuzione
dell'energia con l'espirazione che deve essere molto
lenta, maestri Zen eseguono espirazioni di oltre cinque
minuti. Mentre l'aria contenente le impurità esce,
l'energia viene compressa dal diaframma e fluisce nel
corpo come l'acqua che, compressa in un circuito, fluisce
in tutti i tubi. Con tale respirazione, che dovrebbe
essere tenuta sempre durante la pratica, la mente si
libera e il corpo riceve energia. Inoltre
l'inspirazione, che rappresenta il momento di massima
vulnerabilità del praticante, viene ridotta al minimo
mentre la parte di espirazione, da cui nasce il KIAI più
potente, dura a lungo consentendo di essere sempre pronti
all'azione
|
MOROTE UKE
|
Parata rinforzata. Un
braccio con il pugno sostiene l'altro braccio durante una
parata
|
MOROTE ZUKI
|
Pugno ad U. E' una tecnica
di pugno eseguita con entrambi i pugni simultaneamente.
Viene chiamata anche AWASE ZUKI
|
MOTO NO ICHI
|
" Posizione di
partenza ". I contendenti, l'arbitro ed i giudici
ritornano alle loro rispettive posizioni
|
MU
|
Prefisso con il seguente
significato " mancanza, assenza, niente "
|
MUDANSHA
|
Praticanti senza cintura nera
|
MUMOBI
|
" Richiamo per mancanza
di controllo in un attacco ". L'arbitro punta l'indice
in aria a 60 gradi dal lato dell'attaccante
|
MUMOBI KEIKOKU
|
" Richiamo con
penalità WAZA-ARI ". L'arbitro usa un segnale a due
mani annunciando AKA (SHIRO) MUBOBI-KEIKOKU poi punta
l'indice in aria a 60 gradi dal lato dell'attaccante e
successivamente verso i piedi dell'attaccante
|
MUSHIN
|
" Assenza di
mente ". Lo stato di vuoto mentale in cui si ha la
massima libertà e flessibilità di adattamento, in tale
stato l'adattamento avviene senza tempi di reazione cioè
senza bisogno di pensare a ciò che avviene
(immediatamente). In altre parole senza soffermarsi o
porre attenzione specifica su alcunchè. Reattività allo
stato puro. E' opportuno ricordare che il termine
" vuoto " assume nel caso specifico un
significato particolare e più affine ad una
interpretazione Zen, infatti non indica, secondo
l'interpretazione occidentale, una completa assenza di
materia ma bensì uno stato dove il " tutto " è
ricompreso. Al fine di rendere comprensibile tale
concetto risulta utile richiamare uno dei principi Zen:
l'essenza di tutte le cose è celata dai pensieri che
affollano la nostra mente. Come in uno specchio coperto
dalla polvere e dalla sporcizia che non può riflettere
la realtà. Solo se riusciamo ad eliminare tali ostacoli
potremo comprendere l'universo
|
MUSHOTOKU
|
Termine Zen che
letteralmente significa " senza scopo nè spirito di
profitto "
|
MUSUBI DACHI
|
Posizione di attenzione,
eretti e pronti comunque all'azione con i piedi
leggermente puntati verso l'esterno
|
NAGASHI UKE
|
Parata eseguita di forza, con grande potenza
|
NAGASU
|
" Fluire
come l'acqua ". Uscita da un attacco in arrivo. Con
questo termine si indica l'essere trasportati da una
corrente in una tempesta. Questo principio è
strettamente collegato alla parata NAGASHI UKE in cui si
ridirige l'attacco al momento in cui si è più vicino
possibile all'avversario
|
NAIFANCHI DACHI
|
Posizione sia
frontale che laterale di grande stabilità: piedi
paralleli, gambe aperte a cercare di formare un
rettangolo con il pavimento, glutei verso l'interno.
Questa posizione è anche nota come KIBA DACHI o
NAIHANCHI DACHI
|
NAIHANCHI DACHI
|
Vedi NAIFANCHI DACHI
|
NAKADAKA (IPPON) KEN
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Tecnica di percossa con la nocca del dito medio
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NAMI GAESHI
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Letteralmente " onda di
risacca ". Tecnica di piede eseguita nel kata TEKKI
SHODAN per bloccare un attacco portato all'inguine. La
tecnica può essere usata anche come percossa verso
l'interno coscia o il ginocchio dell'avvesario. E' anche
applicata come fuga da un tentativo di aggancio del piede
in una proiezione. Viene eseguita portando
repentinamente, dalla posizione di KIBA-DACHI, l'interno
del piede verso un punto posto subito davanti al
ginocchio della gamba opposta riportandolo velocemente a
terra senza modificare la posizione delle anche. NAN
(MINAMI) Sud. Contrario BOKU o KITA
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NAOT TE (NAORE)
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Comando dato dall'istruttore per rilassarsi dopo l'esercizio svolto
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NEKO ASHI DACHI
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Posizione " del
gatto ", posizione che si trova in alcuni KATA
superiori (es. UNSU)
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NIHON NUKITE
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Tecnica di percossa portata con la punta di due dita
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NIDAN
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Secondo livello. Secondo grado di cintura nera
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NIDAN KERI
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Doppio calcio
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NISHI (ZAI)
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Ovest, occidente. Contrario TO o HIGASHI
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NUKETE IRU
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Fuori obbiettivo
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NUKITE
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Mano a punta di lancia.
Nukite ` una posizione della mano che si usa per
percosse con la punta delle dita in punti del corpo umano
sensibili e poco protetti muscolarmente (per esempio la
gola). Ippon-Nukite : mano a lancia con un solo dito
Nihon-Nukite : mano a lancia con due dita, Yonhon-Nukite:
mano a lancia con quattro dita
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NUNCHAKU
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Arma di Okinawa costituita
da due bastoni uniti da una corda o una catena. Era,
originariamente, un attrezzo agricolo per la battitura
del riso
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SAGI ASHI DACHI
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Posizione su una gamba. Anche chiamata GANKAKU DACHI o TSURU ASHI DACHI
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SAI
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Arma di Okinawa
che ricorda la lettera greca 'Psi'. Anche in questo caso,
come per molte altre armi del KOBUDO, era originariamente
un attrezzo agricolo utilizzato nel caso specifico per
movimentare il fieno
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SAN
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Amico,
signor... Generalmente viene posto dopo il nome di una
persona quando ci si rivolge allo stesso in tono
amichevole. Oppure 3
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SANBON KUMITE
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Combattimento a tre tecniche
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SANBON SHOBU
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Combattimento a tre punti, utilizzato nei tornei
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SANBON TSUKI (ZUKI)
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Serie di tre
pugni. Il primo OI-TSUKI JODAN, il secondo e il terzo
OI-TSUKI CHUDAN (generalmente in ZENKUTSU DACHI), il
ritmo di questa tecnica prevede un tempo più ravvicinato
nell'effettuare la seconda e la terza tecnica
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SANCHIN DACHI
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Posizione a clessidra
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SANKAKU
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Triangolare
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SANKAKU TOBI
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Salto triangolare
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SASHITE
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Indica l'elevazione della
mano sia per colpire che per prendere o parare
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SAYU
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Prefisso che indica una
tecnica effettuata contemporaneamente sia con la sinistra
che con la destra
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SEI
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Tranquillità, inattività
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SEIKEN
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Parte anteriore del pugno formato dalle nochhe dell'indice e del medio
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SEIRYUTO
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Mano a " sciabola
cinese ". Tecnica di percossa portata con la base
della mano a SHUTO (mano aperta a coltello)
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SEIZA
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Posizione in ginocchio
seduti sui talloni. Stare seduti in questa posizione,
richiede una certa abitudine per l'estensione dei
tendini, muscoli e legamenti sia della caviglia che del
ginocchio cui gli occidentali non sono naturalmente
abituati al contrario degli orientali. Viene utilizzata
nell'apertura ed nella chiusura formale dell'allenamento
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SEMPAI
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Anziano di palestra
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SEN NO SEN
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Attacco portato nell'esatto momento dell'attacco dell'avversario
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SEN SEN NO SEN
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Attacco portato un attimo
prima dell'esatto momento dell'attacco dell'avversario.
Attacco preventivo
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SENSEI
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Insegnante. Si usa chiamare
l'istruttore " Sensei " durante la pratica
piuttosto che con il suo nome. Se l'istruttore è un
istruttore permanente del proprio DOJO o della
federazione, è corretto rivolgersi a lui come
" Sensei " in qualunque occasione
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SENSEI NI REI
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Saluto all'istruttore
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SEOI
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Spalla
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SEOI NAGE
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Parata effettuata con la spalla
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SHI
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Quattro. Oppura morte
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SHIAI
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Incontro, gara, evento
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SHIDOIN
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Istruttore formalmente
riconosciuto come tale ma non ancora SENSEI. Assistente
Istruttore
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SHIHAN
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Titolo formale che
significa, approssimativamente, " istruttore
principale ". " Insegnante di insegnanti "
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SHIKKAKU
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" Squalifica ". E'
una squalifica dal torneo, competizione o incontro.
L'avversario viene premiato con SANBON (tre punti). Al
fine di decidere l'entità dello SHIKKAKU, il consiglio
degli Arbitri deve essere consultato. SHIKKAKU può
essere invocato quando uno dei contendenti commette
un'azione che intacca il prestigio e l'onore del
Karate-Do o viola le regole generali del torneo.
L'Arbitro usa una segnalazione a due mani con l'annuncio
" AKA (SHIRO) - SHIKKAKU ". Prima indica con il
dito indice il viso del colpevole poi obliquamente
davanti e dietro di lui. L'Arbitro annuncerà poi il
vincente con " AKA (SHIRO) NO KACHI " e la
gestualità indicata precedentemente. SHI-HO Quattro
(shi) direzioni (ho)
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SHIKO DACHI
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Posizione simile a KIBA
DACHI con la differenza che i piedi non sono paralleli ma
rivolti a 45° verso l'esterno
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SHIN
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Parte centrale, nucleo,
anima, cuore. Nella filosofia Zen si usa dire che
l'insegnamento si tramette dal Maestro all'allievo
secondo il principio " Shin de Shin " cioè da
cuore a cuore
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SHINZO
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Cuore
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SHIRO
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Bianco
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SHIZENTAI (SHIZEN DACHI)
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Posizione naturale. Il corpo è rilassato ma pronto
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SHO
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Maggiore. Oppure palmo della mano
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SHOBU HAJIME
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Comando usato dall'arbitro per iniziare il tempo supplementare di una gara
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SHOBU SANBON HAJIME
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" Iniziare il
turno " (di attacco o difesa) nell'incontro a tre
punti
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SHOMEN
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Parte frontale o parte
superiore della testa. Indica anche la parte anteriore
del Dojo
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SHOMEN NI REI
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Saluto al fronte del Dojo
dove, generalmente, sono appese le immagini dei maestri
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SHOTO
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Letteralmente " Onde di
pino ", pseudonimo con cui il maestro G. Funakoshi
firmava le sue poesie
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SHOTOKAN
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Nome dello stile di KARATE
del maestro G. Funakoshi. Il termine è formato da due
ideogrammi SHOTO " Onde di pino " e KAN
" casa, scuola "; inizialmente era il nome del
primo Dojo del maestro e successivamente, anche se contro
il volere dello stesso maestro, venne utilizzato anche
per indicarne lo stile praticato
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SHU (TE)
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Mano
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SHUGO
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" Chiamata dei
giudici ". L'arbitro richiama i giudici con le
braccia
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SHUTO TE
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Come SHUTO UKE. Questo era
il nome usato prima della formalizzazione del Karate.
Indica la parata effettuata con la mano aperta " a
taglio "
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SHUTO UCHI
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Parata effettuata con la mano aperta a " taglio "
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SOCHIN
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Immobile di fronte ad un pericolo. Nome di un kata superiore
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SOCHIN DACHI
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Posizione solida. Posizione
che si trova nel Kata Sochin detta anche FUDO DACHI
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SOKUMEN (YOKO)
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Lato, laterale
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SOKUTO
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Taglio del piede. E' il
termine usato per indicare la parte esterna del piede che
colpisce nei calci laterali
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SOTO
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Esterno
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SOTO (UDE) UKE
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Parata dall'esterno verso
l'interno eseguita con la parte interna del'avambraccio
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SUKUI UKE
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Parata raccolta
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SUMI
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Angolo
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SUNDOME
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Non contatto, arrestare la
tecnica appena prima del bersaglio (un SUN è pari a
circa tre centimetri)
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SUNE
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Tibia
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SUNE UKE
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Parata effettuata con la tibia
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SUWARI WAZA
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Tecnica portata da seduti
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SURI
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Scivolare
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SURI ASHI
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Spostamento della posizione
con iniziale modifica della distanza tra i piedi: per
esempio per avvicinarsi all'avversario, si avvicina il
piede posteriore a quella anteriore per poi stendere
nuovamente la gamba anteriore ed eseguire la tecnica
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TACHI
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Spada lunga giapponese
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TAI
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Corpo
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TAIKYOKU
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Letteralmente
" primo elemento " o " prima causa ".
Nome dei primi tre Kata (Shodan, Nidan e Sandan) per
principianti elaborati dal Maestro G. Funakoshi
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TAIMING GA OSOI
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Tempo errato
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TAI SABAKI
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Rotazione, movimento del corpo
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TAMESHIWARI
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Tecnica di rottura
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TANDEN
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Il centro
dell'energia, situato al di sotto dell'ombelico (indicato
anche come HARA)
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TATE
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Verticale
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TATE EMPI
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Tecnica di percossa verso l'alto con il gomito (AGE ENPI)
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TATE URAKEN UCHI
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Tecnica di percossa con la parte posteriore del pugno
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TE (SHU)
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Mano
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TEIJI DACHI
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Posizione con i piedi a " T "
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TEISHO
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Base del palmo della mano
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TEISHO UCHI
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Tecnica di percossa con la base del palmo della mano
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TEISHO UKE
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Tecnica di parata con la base del palmo della mano
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TEISOKU
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Pianta del piede
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TETTSUI UCHI (KENTSUI UCHI)
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Tecnica di percossa " a
martello " portata con il pugno dall'alto verso il
basso. Anche chiamata KENTSUI
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TEKKI
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Calvalcare. Nome di un
gruppo di tre Kata (Shodan, Nidan e Sandan)
contraddistinto dall'utilizzo di una unica posizione KIBA
DACHI " posizione del cavaliere " il cui embusen
si sviluppa su di un'unica riga
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TO (HIGASHI)
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Est, oriente. Contrario ZAI o NISHI
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TOBI
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Salto
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TOBI GERI
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Tecnica di calcio effettuata durante un salto
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TOI (EN)
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Lontano. Contrario di KIN o CHIKAI
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TONFA
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Attrezzo da lavoro usato
per battere il grano, utilizzato come arma ad Okinawa
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TORANAI
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Nessun punto
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TORIMASEN
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" Tecnica non
accettabile per il punteggio ". Come l'HIKIWAKE
l'arbitro incrocia le braccia davanti al torace poi le
apre ai lati del corpo ma con i palmi rivolti verso il
basso
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TOKUI
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Preferito, prediletto
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TORA
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Tigre. Lo stile Shotokan utilizza la trigre come proprio simbolo
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TSUKAMI WAZA
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Tecnica di
" presa ". Parata eseguita afferrando l'arma, il
braccio o la gamba dell'avversario
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TSUKI
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Pugno
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TSUMASAKI
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Punta delle dita
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TSURU
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Gru, uccello dei Gruidi con becco, collo e gambe molto lunghi
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TSURU ASHI DACHI
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Posizione allungata anche chiamata GANKAKU DACHI e SAGI ASHI DACHI
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TSUZUKETE
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" Proseguire! "
Richiamo al combattimento ordinato a seguito di una
interruzione non autorizzata
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TSUZUKETE HAJIME
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" Proseguimento del
combattimento: iniziare! ". L'arbitro, sulla propria
linea, si porta in ZENKUTSU DACHI arretrando una gamba,
poi estende le braccia in avanti con i palmi rivolti
verso i due contendenti e, ordinando il comando, unisce i
palmi chiudendo le braccia
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